A Cuenca in Ecuador il controvertice dei popoli in resistenza contro l’estrattivismo.

Durante le giornate del 29º Vertice Iberoamericano su innovazione, inclusione e sostenibilità, la città di Cuenca in Ecuador ospiterà anche la “Contra Cumbre de los Pueblos en Resistencia”, per salvare l’Ecuador, e non solo, dall’estrattivismo minerario e da un modello capitalista sempre più estremo che mette in pericolo la sopravvivenza delle popolazioni e degli ecosistemi naturali.

Al Vertice Iberoamericano, sotto la presidenza pro tempore dell’Ecuador, paese ospitante, parteciperanno i Capi di Stato e di Governo della comunità iberoamericana, vale a dire 19 Paesi dell’America Latina più Spagna, Portogallo e Andorra con l’obiettivo di rafforzare la concertazione politica, i legami di amicizia e di cooperazione in America Latina. Durante il vertice saranno toccati i temi riguardanti la «sicurezza alimentare e il benessere sociale con particolare attenzione alla riduzione delle disuguaglianze e alla nutrizione infantile, lo sviluppo di economie alternative, circolari e inclusive con enfasi sulla produzione e sul consumo sostenibili. L'Ecuador - si legge sempre nella nota di presentazione del Vertice - promuoverà il dialogo in America Latina per avanzare verso lo sviluppo sostenibile» e per agire «contro il cambiamento climatico, per la protezione ambientale attraverso il rafforzamento e la gestione efficace delle aree protette e la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità».

Le belle parole e i buoni propositi espressi nella presentazione del Vertice non hanno però tratto in inganno le popolazioni e le organizzazioni sociali e di difesa dei diritti e dell’ambiente che in questi anni stanno subendo politiche estrattiviste e sociali sempre più estreme dei governi ecuadoriani, che mettono in pericolo di sopravvivenza le popolazioni e gli ecosistemi. Per questo le organizzazioni sociali, popolari, indigene e contadine dell’Ecuador si sono autoconvocate nella “Contra Cumbre de los Pueblos en Resistencia”, per «discutere i problemi che ci riguardano a livello locale, nazionale e regionale, e proporre alternative e soluzioni che saranno costruite collettivamente e dalla pluralità dei settori sociali». 

A convocare il controvertice diverse organizzazioni, trale quali Conaie, Confenaie, Frente Nacional Antiminero. Nel manifesto, le motivazioni di questa importante iniziativa dal basso, che toccano temi di attualità globale ma anche quelli relativi alla gravissima situazione politica, economica e sociale che sta attraversando l’Ecuador: «Siamo di fronte a un momento decisivo. È urgente offrire risposte e alternative che siano all'altezza dell'attuale crisi di civiltà: ecatombe ecologica prodotta dal cambiamento climatico; spoliazione dei territori per mano di criminali società estrattive transnazionali; ondate migratorie di massa e forzate che attraversano il pianeta; guerre internazionali volte a sterminare i popoli, come il genocidio perpetrato dallo Stato sionista di Israele contro il popolo palestinese; la crescente ed estrema precarizzazione delle condizioni di vita della stragrande maggioranza della popolazione mondiale mentre la ricchezza si accumula grottescamente in una manciata di corporazioni tecnologiche e finanziarie internazionali; razzismo e violenza patriarcale esacerbata; disastro della democrazia rappresentativa e della politica istituzionale, tra le molte altre atrocità».

«D'altra parte - prosegue il manifesto spiegando il contesto nazionale - a causa della violenta disputa delle forze di partito dominanti in difesa dei loro meschini interessi, la politica istituzionale ecuadoriana ha messo a tacere le lotte dei popoli e ha cercato di rendere invisibile l'orizzonte politico alternativo che queste lotte portano con sé. Inoltre, le politiche neoliberiste di morte applicate nel Paese negli ultimi anni e la violenza generalizzata promossa dalla guerra criminale e dalle stesse politiche di sicurezza dello Stato, che uccidono ogni giorno innumerevoli ecuadoriani, in particolare appartenenti ai gruppi di popolazione, per lo più giovani, impoveriti e razzializzati, erodono gravemente il tessuto comunitario e organizzativo dei settori popolari del Paese».

Le organizzazioni sociali, popolari, indigene e contadine hanno di conseguenza diffuso una serie di risoluzioni che verranno discusse e assunte nel controvertice: il primo passo è quello di dichiararsi in assemblea permanente dei popoli in lotta. Saranno promosse proposte per superare la crisi in settori quali: istruzione, salute, crisi energetica, estrattivismo e estrazione mineraria, diritti del lavoro, diritti umani, diritti della natura, minacce alle fonti d'acqua e cambiamenti climatici, criminalizzazione della protesta sociale, militarizzazione e sicurezza. Soprattutto sarà discusso e costruito il “Mandato dei Popoli in Resistenza”, con l’obiettivo di farlo diventare uno strumento obbligatorio per le autorità nazionali e locali. Infine, la Contra Cumbre esprime la solidarietà con i combattenti sociali che sono stati e sono perseguitati, criminalizzati, fatti sparire e uccisi; così come la solidarietà internazionale con i popoli oppressi, in particolare con il popolo della Palestina e annuncia la mobilitazione di massa per i giorni del Vertice Iberoamericano.

Dal 13 al 15 novembre a Cuenca ci saranno dunque dibattiti e mobilitazioni contro il modello economico promosso nel vertice ufficiale, un modello, quello capitalista, che sta portando «a una crisi di civiltà che minaccia la vita sul pianeta». Il controvertice si aprirà mercoledì 13 presso l’Università di Cuenca con un incontro pubblico per la costruzione del “mandato popolare”. Il giorno seguente è prevista la marcha de los pueblos en resistencia con due manifestazioni di protesta, la prima al mattino organizzata dalle organizzazioni sociali e la seconda il pomeriggio guidata dai lavoratori e dai sindacati. Il controvertice terminerà il giorno 15 con un importante incontro sull’acqua, una delle risorse vitali maggiormente colpite dal modello capitalista, attraverso il consumo, l’avvelenamento o la privatizzazione.

In un mondo che giorno dopo giorno va sempre più alla deriva, dove vengono calpestati i diritti umani e della natura, dove anche la stessa democrazia è agonizzante ed è quotidianamente oltraggiata da ultraricchi come Trump, Milei o Noboa per i loro profitti, la realizzazione di momenti di lotta, resistenza e costruzione di alternativa come questa Contra Cumbre sono vitali per non soccombere e per avviare quei processi di trasformazione dal basso che sono tanto necessari e urgenti.
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