Questa retorica di prendersela con un anno non mi appartiene, il problema non è il 2020, è sempre stato il capitalismo e quanto abbiamo fatto per fermarlo.
Dite che ci sono stati migliaia di morti? Ah perché gli altri anni non è morto nessuno per le ingiustizie o semplicemente perché strozzate dal sistema, vero?
Dite che ci sono state privazioni e difficoltà per voi e per i vostri cari? Perché quelle che negli anni passati hanno colpito gli altri non vi riguardavano, giusto?
Dite che ci stanno rubando i diritti e che il mondo sta andando alla deriva? Giusto, in tutti questi anni se la son presa solo con gli ultimi o i “los de abajo”, migranti, barboni, “puttane”, capelloni e antagonisti vari: che scocciatura ora pagarne le conseguenze...
Le ingiustizie sono inacettabili in ogni parte del mondo, che colpiscano noi o altri. L’importante, come dicono gli zapatisti, è vivere, vale a dire lottare. E nel mondo o dietro al nostro giardino di casa sono migliaia le persone che non si sono perse d’animo e hanno continuato a lottare.
Lottare per migliorare la propria vita ma anche lottare per i diritti, nostri e di tutti. Solo così il prossimo anno sarà veramente migliore, altrimenti tra 365 ci ritroveremo nuovamente a maledire l’anno vecchio e a sperare inutilmente che l’anno nuovo sia migliore...
Per quanto mi riguarda il 2020 sarà per sempre l'anno in cui è nato Victor e ho continuato a vivere, vale a dire a lottare.
“Porque acaba un año y empieza otro, y creen que así nomás el calendario va a cambiar las cosas, pero qué va a ser, para cambiar las cosas hay que luchar, mucho, en todas partes y en todo tiempo, que sea que no hay descanso.”
SubComandante Galeano
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