Certo una censura è sempre un fatto grave e va condannato come abbiamo subito fatto, ma Ya basta! Êdî bese! è molto di più di una pagina di informazione antagonista, è un collettivo di compagne e compagni la cui attività principale è costruire progetti di solidarietà e reti di resistenza globale all'idra capitalista e che utilizza i social per raccontare tutto questo.
Quello che conta davvero insomma, non è tanto la pagina facebook, siamo noi. Noi, questo collettivo nato sull'onda emotiva del levantamiento zapatista che ci ha insegnato a camminare domandando per il mondo e che ci ha fatto innamorare degli indigeni col passamontagna e del loro mondo capace di contenere molti mondi.
In Chiapas abbiamo costruito ponti, abbiamo sostenuto progetti di autonomia e soprattutto la loro lotta contro "el olvido". Altri di noi sono stati nella Patagonia argentina, dove i mapuche resistono ai terratenientes che esportiamo, che hanno colonizzato i loro territori, recintato i corsi d'acqua, sfruttato e ucciso per il loro profitto.
Altri ancora sono stati a documentare l'inferno in cui è costretta a vivere la popolazione palestinese o nelle Ande boliviane, alla ricerca dei guerrieri dell'acqua che coraggiosamente hanno riconquistato il diritto al bene più prezioso.
Infine, qualcuno si è spinto fin su quelle montagne che i curdi considerano le uniche amiche del loro popolo; li abbiamo sostenuti nella loro guerra contro i fanatismi di daesh e della turchia e nella costruzione di un mondo nuovo che oggi è in pericolo per colpa di criminali e terroristi che rispondono ai nomi di erdogan e trump.
Tutto questo e molto di più. Tutto questo per dire che l'associazione Ya basta! Êdî bese! è molto di più di una pagina facebook e che con o senza pagina continueremo a fare quel che abbiamo sempre fatto: costruire un mondo che contenga molti mondi, sostenere le ribellioni e denunciare «le ingiustizie commesse contro chiunque e in qualsiasi parte del mondo».
Facebook ha riaperto questa pagina, ma se un giorno aprendo questo social non ci troverete più, sappiate che potrete trovarci lì, in basso a sinistra, dove la rabbia degna di fronte alle ingiustizie resiste ancora ai tiranni.
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Riflessioni