E allora io…
Vorrei sapere cosa pensano ora quei magistrati che ci hanno denunciato per aver cercato di fermare questo scempio, questo spreco di soldi pubblici, questa devastazione inutile del territorio.
Vorrei sapere cosa pensano ora quei politici che ci hanno accusato di essere solo dei delinquenti, di dire sempre e solo no, di essere contro il progresso.
Vorrei saper cosa pensano ora quei giornalisti al soldo del potere che ci hanno infamato, che ci hanno descritto come dei facinorosi e dei buoni a nulla.
Vorrei sapere cosa pensano ora tutti quelli che non ci hanno creduto quando gli dicevamo che il MOSE era un’opera vecchia e inutile già vent’anni fa, quando dicevamo che era una Macchina Obsoleta Succhia Euro e che ci sarebbero stati fiumi di tangenti.
Ora il Mose è lì, in tutta la sua decadenza a ricordarvi che la cura della città, la salvaguardia dell’ecosistema lagunare non è una cosa da delegare a nessuno, ma è compito di tutti adoperarsi per difenderla dagli squali che in nome del dio denaro vorrebbero affondare questa meraviglia di citta.
Ora il Mose è lì, a ricordarvi che avevamo ragione noi, che i delinquenti non sono quelli che hanno messo la sabbia nei serbatoi delle ruspe nei cantieri del Mose, ma sono quelli che stanno nelle stanze dei bottoni, quelli che hanno voluto questo scempio, quelli che sono stati complici e hanno taciuto, quelli che hanno creduto ai veri delinquenti.
Quell’opera è tutta vostra, inclusa la responsabilità, a noi la storia ci assolverà.