Viene la tormenta.
Sin tormentas nada se mueve, nada cambia.
Tienes razon.
¡Vamos a la tormenta!
Venezia non è cambiata di colpo ieri sera attorno a mezzanotte.
Venezia è uguale a quella dell'altro ieri, di ieri e di domani.
Se siamo arrivati a questo punto è perchè l'intera città non ha saputo cogliere ed affrontare il cambiamento, l'esasperazione, il malessere e la rassegnazione.
Sono le buone pratiche di ogni giorno e il camminare domandando che difendono e migliorano l'esistente, non certo un voto.
È scendere in piazza con rabbia ogni qual volta porci fascisti figli di troia mettono fuori il naso dalle fogne.
È difendere con coraggio i diritti e i servizi che da sempre hanno fatto di Venezia la città simbolo di accoglienza e solidarietà.
È ostacolare con ogni mezzo necessario il folle attacco alla laguna, attaccata dagli stessi che ora gioiscono del cambiamento.
È credere che non esistano cittadini di serie a e cittadini di serie b e che il pericolo non viene dal più povero o dal migrante ma dal più ricco ed egoista.
È immaginare e costruire una città accogliente e solidale, che sappia riconoscere e cacciare i germi del razzismo e del malaffare.
È questo e molto altro. Ma probabilmente nessuno se n'è accorto, troppo arroganti per pensare che ogni conquista va difesa, troppo superbi per sporcarsi le mani.
Si apre un nuovo cammino, forse più difficile, sicuramente più stimolante, soprattutto per tutti quelli che per anni sono rimasti a guardare il loro orticello senza accorgersi che il campo era infestato dalle erbacce.
Alla lotta, come sempre, nè destra nè sinistra ci impediranno di sognare e di costruire un'alternativa che parli di diritti per tutti, beni comuni e rispetto per l'ambiente.
Chi crede in questi valori ora non ha più scuse.
#maiconbrugnaro
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