Le cose essenziali si imparano il primo anno di vita: la prima cosa, e forse la più difficile che si impara, è respirare. Si impara poi a nutrirsi, a bere, a colorare i pannolini, si impara il dolore e il piacere.
Si impara a controllare quelle estremità che al principio sembravano dotate di vita propria. Si impara a urlare da spaccare i timpani dell’intero vicinato, a rotolare e gattonare, a sbattere la testa in tutti gli spigoli di casa senza ammazzarsi e poi, quasi quasi, a camminare.
Si impara a riconoscere in dei giganti che si prendono cura di noi, le persone che poi chiameremo mamma, papà o in qualsiasi altro modo. Si impara a riconoscersi in uno specchio e a staccarsi definitivamente dalla tizia che ci ha fatto venire al mondo.
Si imparano le emozioni: la felicità quando mamma o papà tornano a casa o il suo contrario, la paura, quando all’improvviso scompaiono alla vista. Si imparano la rabbia o la tristezza quando qualcuno ci strappa di mano un gioco.
Si impara a fare l’indiano, a battere le mani e a ballare al ritmo di qualsiasi musica, anche la più inascoltabile. Si impara a giocare, a sfinirsi di corsette, a mangiare carta, cartone o terra e tirar giù i vestiti dallo stendibiancheria o a mangiarsi tutti i cavi elettrici.
Si impara che nel mondo esiste un’unica divisione tra le persone, tra chi è buono e gioca con noi e chi è cattivo e con noi non vuol giocare. Si impara che di imparare non si smette mai, che ogni giorno, ora, minuto, qualche avvincente novità può destare la nostra curiosità di Sapere, di toccare, di mettere in bocca.
C’è poi una cosa che bimbi e genitori imparano insieme: ad amarsi, di un amore folle e incondizionato, di un amore che niente e nessuno potrà mai scalfire. Di un amore che muove i suoi primi passi e giorno dopo giorno cresce e crescerà sempre più.
Feliz cumple querido Victor, continuiamo ad amarci e a camminare imparando insieme!
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Riflessioni