Le due città di Millecolori

C’erano una volta due città, una d'acqua e l’altra di terra che erano collegate da un lunghissimo ponte. Ambedue erano di mille colori e tutti vivevano in armonia: ogni singolo problema era un problema della comunità e come tale veniva affrontato: i bisognosi, gli ultimi e i diversi erano bene accolti da tutti i cittadini colorati e tutti potevano contare su una rete di servizi all’avanguardia. Nessuno insomma veniva lasciato indietro.

Purtroppo accadde un giorno che un uomo Senza Scrupoli arrivò in città. Voleva diventare il padrone delle città, far diventare tutti i cittadini dei clienti e colorare tutto di fucsia, perché a lui piaceva così. Iniziò il suo piano malefico facendosi conoscere attraverso lo sport, investendo molto denaro per far vincere le sue squadre e far diventare lui un uomo famoso. Grazie a queste vittorie, la gente si dimenticò subito che era diventato ricco sfruttando il lavoro altrui. Fu così che, forte della sua immagine di uomo di successo e urlando più forte dei suoi contendenti, riuscì a imbrogliare tutti e a farsi eleggere sindaco.

Ci volle però davvero poco tempo perché i cittadini di Millecolori si rendessero conto che l’uomo Senza Scrupoli aveva a cuore soltanto i suoi interessi. La prima cosa che l’uomo Senza Scrupoli fece diventato sindaco fu infatti ordinare a tutti di vestirsi di fucsia. Poi, licenziò tutti gli Aiutanti di mille colori e al suo posto assunse vigili vestiti di fucsia perché controllare e punire era più facile che provare a risolvere i problemi. Il taglio dei servizi che un tempo avevano reso famose le due città, colpì innanzitutto i più bisognosi, i poveri, i diversi, i dissidenti. L’uomo Senza Scrupoli cercò persino di costruire la cittadella della povertà, un ghetto tutto nero e lontano dagli sguardi della gente vestita di fucsia, dove nascondere i poveri e tutti coloro che non volevano vestirsi di quel colore tanto appariscente.

Dove c’erano i prati, i parchi e le barene l’uomo Senza Scrupoli fece costruire condomini, torri e resort di lusso tutte rigorosamente di colore fucsia; nella città d'acqua e nella sua piccolissima e delicata laguna progettò scavi di nuovi canali con le sue ruspe fucsia, per fare entrare delle grandi navi tutte fucsia piene di turisti. Nella città di terra invece fece cadere una pioggia di cemento fucsia per costruire nuovi hotel per le orde di turisti che ogni giorno invadevano la città d’acqua.

Tutto procedeva secondo i suoi piani ma giorno dopo giorno diventava sempre più insaziabile, tutto quello che lui aveva e tutto quello che sottraeva agli altri con il suo comandare dispotico, non gli bastava più. Più cose colorava di fucsia, più ne voleva colorare. Così, dopo aver tolto il possibile ai più bisognosi, ai poveri, ai diversi, ai dissidenti, cominciò a prendersela con i cittadini colorati. La goccia che fece traboccare il vaso fu la decisione di far costruire un bel condominio tutto fucsia dove sorgeva l’asilo Millecolori, che si chiamava così perché era il simbolo della diversità e rappresentava la vecchia città dell’accoglienza.

Tuttavia i genitori insorsero, protestarono e manifestarono, manifestarono e protestarono chiamando a raccolta tutti i cittadini colorati. Lo scalpore fu tanto e l’uomo Senza Scrupoli, fu costretto a scendere a compromessi: ottenne il via libera per la costruzione del suo condominio fucsia super lusso ma in cambio dovette far costruire un altro asilo Millecolori.

Così avvenne, il nuovo asilo Millecolori fu costruito in un bellissimo parco della città di terra e i genitori ritornarono a casa sereni: il posto per i loro figli colorati e per quelli che sarebbero venuti dopo, era stato salvato grazie ai mille colori che erano scesi in strada a difenderlo. Qualche tempo dopo un nuovo allarme agitò i genitori: di nascosto, com’era sua abitudine fare, l’uomo Senza Scrupoli, decise che il nuovo asilo Millecolori, che era proprio bello, sarebbe stato privatizzato e colorato di fucsia, perché a lui piaceva così.

I genitori ancora una volta furono costretti a protestare e manifestare, manifestare e protestare e anche questa volta ottennero l’aiuto dei mille colori che componevano le due città di terra e d’acqua. Anche gli altri asili delle città accorsero in aiuto perché sapevano che presto o tardi anche loro sarebbero stati costretti a diventare fucsia: in poco tempo fuori dai cancelli di ogni asilo apparvero striscioni di solidarietà che recitavano: “anche noi siamo di mille colori!”.

L’uomo Senza Scrupoli divenne fucsia dalla rabbia: come osavano dei clienti della sua città-negozio opporsi ai suoi comandamenti? Chiamò a raccolta i suoi vigili fucsia e gli intimò di scoprire chi avesse appeso quegli striscioni. I colpevoli avrebbero ricevuto una punizione esemplare.

Caso volle che a seguito di questi ordini ingiusti e perentori dell’uomo Senza Scrupoli, si scatenò una terribile Tormenta. Piovve per giorni e giorni senza alcuna tregua. I fiumi della città di terra si ingrossarono mentre nella città d’acqua si alzò perfino la marea, cosa inusuale in quella stagione calda. La Tormenta sembrava non finire più e i cittadini colorati parlavano tra loro preoccupati perché, nonostante la pioggia, i piani dell’uomo Senza Scrupoli proseguivano.

Così, dopo un grande cerchio colorato, i genitori, i bambini e le maestre degli asili, insieme a tutti i cittadini che erano rimasti colorati, decisero che avrebbero sfidato non solo l’uomo Senza Scrupoli ma anche la Tormenta stessa. Scesero in strada determinati, con i loro ombrelli e impermeabili colorati, protestarono e manifestarono, manifestarono e protestarono, e urlarono così forte la loro rabbia colorata per la decisione ingiusta dell’uomo Senza Scrupoli che all’improvviso smise di piovere, le nuvole si diradarono e uscì un bellissimo e caldo sole.

Accadde poi un evento magico: con il sole apparve in cielo un arcobaleno così colorato e così grande che riempì tutto l’orizzonte e colorò di nuovo di mille colori tutte e due le città. Tutti i condomini fucsia, tutto il cemento fucsia di colpo scomparvero. Perfino le divise dei vigili cambiarono colore. L’uomo Senza Scrupoli vedendo quello spettacolo rimase dapprima senza parole ma poi cominciò a urlare fortissimo per la rabbia. Si arrabbiava e correva di qua, correva di là e si arrabbiava fino a che, ad un certo punto, senza nemmeno rendersene conto sparì dalla vista dei cittadini colorati e nessuno lo rivide mai più.

I cittadini di Millecolori allora ritornarono in strada, ma questa volta fu per festeggiare: dell’uomo Senza Scrupoli rimase solo un triste ricordo e qualche chiazza di fucsia qua e là tra le aiuole del parco. La loro diversità, la loro solidarietà e il loro senso di comunità avevano prevalso sull'avidità dell’uomo Senza Scrupoli. Ora ognuno era di nuovo libero di scegliere il colore che più gli piaceva.




NdA: Ogni riferimento a persone e/o fatti della vita reale non sono puramente casuali


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