Non è mai il caso, non è mai catastrofe naturale: il 9 ottobre 1963 c'è stata una strage. Oggi come allora sono l'intervento distruttore dell'uomo e gli interessi economici a provocare tragedie, morti, devastazioni.
Oggi come allora, i responsabili sappiamo chi sono, hanno nomi, cognomi e sigle aziendali. E chi si ostina a rendere prioritario un posto di lavoro alla difesa dell'ambiente o alla salute dell'uomo, fa il loro gioco.
Quel Conte Volpi, fascista rinnegato, di cui si celebra perfino una coppa alla Mostra del Cinema di Venezia, è tra i responsabili della morte di duemila persone a Longarone. Fu lui infatti a creare la SADE (la società idroelettrica che costruì la diga) e ad avere la “geniale” idea di utilizzare il bacino del torrente Vajont per la grande opera idroelettrica. E fu sempre lui, nel caos del settembre 1943, ad ottenere in modo truffaldino dal governo fascista, di cui era anche ministro, investimenti a fondo perduto per la costruzione della diga.
Quel Conte oggi ha un volto nuovo, ha mille volti nuovi e diversi in tutto il mondo, ma parla la stessa lingua, parla di fracking o di Agua Zarca, parla di mose, tav, ponte sullo Stretto, ombrina, grandi navi, grandi opere e grandi eventi, allo stesso modo. "Sulla pelle viva" di uomini e ambiente.
Chi si ostina ad accettare tutto questo, chi si ostina a percorrere la strada dello sfruttamento ambientale sarà moralmente e oggettivamente responsabile dei disastri climatici e ambientali provocati. Perché non è mai caso, non è mai catastrofe naturale.
La storia ci darà ragione, la Terra va custodita, amata e rispettata!
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