E poi c'è lui, Brugnaro, che parla di città ostaggio dei centri sociali (ma magari!) e soprattutto ci invita ad andare a lavorare: forse vorrebbe vederci iscritti tutti alla sua società di sfruttamento e schiavitù del lavoro, con cui è diventato sfacciatamente ricco, calpestando diritti e dignità!
Perché questo è Brugnaro, uno schiavista moderno, legalizzato dallo stato.
Se parliamo di lavoro, quello vero, io lavoro molto più di lui, nel sociale, cercando di rendere felici ragazze e ragazzi sfortunati, dove si prendono pochi soldi e molti pesci in faccia, dove chi dirige il servizio pensa solo ai suoi interessi e non a quelli degli utenti.
E come me, molte compagne e molti compagni lavorano, si spaccano il culo per due soldi e nel resto del tempo si impegnano a cambiare questa società che fa arricchire parassiti come lui.
E chi non lavora è perchè non lo ha trovato il lavoro e giustamente non ci sta a esser schiavo delle agenzie di sfruttamento.
È inaccettabile sentire parlare di lavoro da un personaggio del genere, è senza vergogna e senza pudore.
Quello che facciamo, lo facciamo perchè crediamo in una società diversa, più equa e giusta, senza razzismo, intolleranza, odio, senza disparità e dove tutti abbiamo diritto alla dignità e alla felicità.
Non siamo come Brugnaro, il cui unico interesse sono il denaro, gli affari che non guardano in faccia a niente e nessuno. Noi siamo meglio di questo bugiardo sfruttatore.
Ma si sa, in campagna elettorale viene fuori il peggio di ogni candidato, a voler ben vedere. E domenica si vota, guardate bene e pensateci bene a chi votare.
La favola dell'imprenditore che si è fatto da sé è finita. Questo spregevole personaggio si è fatto sfruttando il lavoro di altre persone. Questo è quanto. O non sono bastate le balle di quell'altro imprenditore famoso?
Ma poi, come dicono gli zapatisti, non importa che voi votiate o meno, l'importante è organizzarsi, prendere parte, mettersi in prima persona a cambiare questo mondo.
Perché le rivoluzioni si fanno nelle strade e nelle piazze, prima di tutto.
Desde abajo y a la izquierda, donde está el corazon.
Tags:
Riflessioni