Guardo questa foto e mi salgono alla mente mille ricordi mille emozioni. Come quella volta che assieme alle compagne e ai compagni del Futbol Rebelde salii su quel templete a raccontare nel mio spagnolo stentato e davanti a migliaia di zapatiste e zapatisti che ascoltavano in rispettoso silenzio, la storia del Bae e del perché gli ultras, i barbari degli stadi, erano arrivati fin lì per conoscere questa insurrezione.
Ripenso alle tante persone con cui ho condiviso questi ricordi e queste emozioni, ripenso ai lunghissimi e a volte stordenti viaggi, o alle numerose carovane che in questi anni mi hanno riportato lì, in questa terra degna e ribelle, che sento di poter chiamare casa.
Ripenso all’importanza di questa insurrezione per gli sfruttati, gli emarginati, per chiunque lotti ogni giorno per diritti e dignità, ma anche, nel piccolo, all’importanza nella mia vita, dal momento che a causa sua ho conosciuto la donna che amo.
Ripenso alla piccola ribelle Delfina, che dopo qualche anno di assenza da La Realidad, mi venne incontro timidamente e mi riconobbe tra centinaia di attivisti da tutto il mondo o alla piccola Blanca Luz che con le sue amichette veniva a svegliarci nell’accampamento degli internazionali cantandoci “ya se mira el horizonte”...
Penso alla fortuna che ho avuto a percorrere qualche piccolo passo assieme a questo popolo straordinario, uomini, donne, bambini e anziani che invece di morire, ballarono. Penso alla fortuna che ho avuto di vedere da vicino la dignità e la giustizia farsi largo tra la miseria e lo sfruttamento.
Penso che col cuore ero lì a La Realidad, sotto a quel templete con le mie sorelle e i miei fratelli zapatisti, con tante compagne e compagni che non conosco ma con cui ho un mondo da condividere. Penso che col cuore ero lì, a festeggiare questi primi venticinque anni di ribellione e resistenza.
¡Zapata vive, la lucha sigue!
La Realidad, Chiapas, Messico, Pianeta Terra, 1 gennaio 2019.
“Invece di morire, ballarono”, cit. Hermann Bellinghausen.
“Invece di morire, ballarono”, cit. Hermann Bellinghausen.
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